La Maslenitsa è una festa tradizionale (si festeggia in Russia, Bielorussia, Ucraina e negli altri paesi rusofoni)
che preannuncia la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera.
È un’antica festa slava risalente ai tempi antichi
e a civiltà pagane basate sul culto della natura, e sull’importanza del susseguirsi delle stagioni.
Sopravvissuta dopo l’adozione del cristianesimo, Maslenitsa fu inclusa dalla Chiesa ortodossa nell’elenco delle proprie festività
- essendo denominata
"Settimana del burro" (o “Settimana senza carne”) - siccome cade la settimana prima della Quaresima che precede la Pasqua Ortodossa
(la religione ortodossa divieta il consumo di uova e latticini durante la Quaresima, e la Maslenitsa rappresenta l'ultima occasione per gustare questi
ingredienti.
In questa settimana, ci si dovrebbe già astenersi dal mangiare carne, e solo i latticini, il pesce e le uova sono ancora concessi).
Dai tempi antichi la gente accoglieva la Primavera come l’inizio della nuova vita, venerando il Sole che dà la vita e la forza a tutta la natura vivente.
In onore del Sole cominciavano a cuocere i bliny - le frittelle sottili (simili a crepes) dolci a base di farina, latte e uova, preparati con o senza
lievito (l’ultima versione e piu' diffusa).
Gli antichi credevano che insieme ad un tondo e arrossato blin somigliante al Sole
loro mangeranno un corpuscolo
del suo caldo, e della sua potenza.
Le celebrazioni della Maslenitsa hanno lo scopo di scacciare l'inverno e svegliare la natura dal sonno.
Il suo simbolo era uno spaventapasseri di paglia,
abbigliato con abiti femminili. Dopo i festeggiamenti, il fantoccio veniva bruciato su un falò.
E per grandi e piccoli ci sono spettacoli di strada, giostre, banchetti all’aperto, slitte e canzoni. Si possono altresi' organizzare giri in slitta,
costruire montagne di ghiaccio, scherfare a palle di neve, ballare, cantare,
partecipare a concorsi diversi
La data della Pasqua Ortodossa non coincide con quella della Pasqua cattolica, siccome il calcolo viene fatto secondo il calendario Giuliano, anziche quello Gregoriano;
solitamente si festeggia 1-2 settimane dopo, anche se a volte le due festivita cadono nello stesso giorno.
Secondo la tradizione ortodossa, la Pasqua viene celebrata la prima domenica dopo la prima luna dall'equinozio di primavera.
Nel 2019 la Pasqua Ortodossa viene festeggiata il 28 aprile.
Ogni giorno della Settimana Santa che presece la Pasqua ha un significato particolare:
mercoledi' non si lavora,
il "Giovedi' Pulito" viene dedicato al culto dei defunti, e alle pulizie, preparazione dei dolci e all’addobbo della casa;
il venerdi' si chiede il perdono ai propri cari. Il Sabato Santo i fedeli portano in chiesa i piatti tradizionali, preparati in casa, per ricevere la benedizione:
piu' tipicamente - le uova sode colorate, il tradizionale kulich pasquale, simile al panettone italiano. Al centro vengono infilati dei ceri accesi
e il sacerdote si appresta a spargerli di acqua benedetta.
In Russia e negli altri paesi russofoni il giorno della Resurrezione di Cristo rappresenta la festivita religiosa piu sentita.
In questo giorno, e nella notte che precede la Pasqua, nelle chiese ortodosse si raccolgono anche persone che di solito non si vedono mai in chiesa.
La Pasqua Ortodossa viene festeggiata con grande solennita, con una Liturgia pasquale che inizia a mezzanotte.
Il Sabato Santo a mezzanotte i fedeli si riuniscono, accenendo ognuno il proprio cero, e seguono la croce che viene portata in processione.
Le campane suonano a festa e tutti si abbracciano tre volte; poi inizia la Liturgia.
Durante lo svolgimento dell’intera funzione il prete e i fedeli si scambiano gli auguri, dicendo: “Cristo è risorto! In verità è risorto!”.
L'uovo di cioccolato e praticamente sconosciuto in Russia. Sono invece molto popolari e diffuse le uova (sode) di Pasqua colorati a mano,
solitamente dipinte semplicemente di rosso, prevalentemente di tinte naturali, per rappresentare il sangue di Cristo,
ma in giro si trovano anche uova molto piu elaborate.
Uova Faberge'.
Nel 1885 lo zar Alessandro III chiese a Petr Carl Faberge', un famoso gioielliere russo,
di preparagli un Uovo di Pasqua con sorpresa
per offrirlo in dono alla zarina Maria Feodorovna.
Il successo fu immediato, tanto da fargli ottenere la nomina di "Orafo della Corte Imperiale".
Inizio così la collezione delle "Uova di Pasqua Imperiali",
continuata anche con lo zar Nicolai II. Erano l’evento dell’anno, e venivano realizzati in oro o altri materiali preziosi,
ornati di pietre preziose,
fatti assolutamente in modo artigianale, ognuno diverso dall’altro.
Il giorno di Pasqua si usa scambiarsi uova sode colorate, di rosso ma non solo, suggellando questo rituale con la frase "Cristo è risorto” (Khristos Voskres),
e si risponde con "In verità è risorto!" (Voistiny Vosrkes). Questa frase e' anche quella utilizzata per farsi gli auguri tra parenti e amici.
Un tempo si impiegava un pigmento ricavato dalla buccia di cipolla per colorare le uova, ora si usano diversi tipi di coloranti.
L’uovo, nella cultura pagana, era il simbolo della vita e della fertilità della Terra e venne adottato dai primi cristiani per indicare la rinascita dell’uomo
nel giorno di Pasqua. Secondo una leggenda, la Madonna avrebbe fatto portare a Ponzio Pilato delle uova dipinte d’oro perché salvasse suo figlio dalla crocefissione.
Mentre un’altra leggenta racconta che durante la Via Crucis che lo conduceva al Golgota, alcune gocce del sangue di Gesù sarebbero cadute sopra delle uova che un contadino
stava portando al mercato.
La Pasqua si considera una festa da trascorrere in famiglia.
Dopo le sette settimane della Quaresima la tavola pasquale si distingue per la ricca varietà delle sue pietanze,
prevalentemente a base di carne. Si gusta il porcellino al forno (fatto prima marinare con succo di limone, pepe e alloro, poi imburrato e cotto in forno),
prosciutto, piatti a base di agnello - e, ovviamente, le uova colorate e il Kulich pasquale.
Salice. La Russia è l'unico Paese in cui l'entrata del Signore a Gerusalemme non si chiama Domenica delle Palme, ma dei salici: nella Russia le palme non crescono, ma, secondo la credenza popolare,
proprio in questo periodo ogni anno spuntano le gemme dei salici. Gli ortodossi hanno l'usanza di conservare nel corso dell'anno i rametti dei salici benedetti
e usarli per abbellire le icone delle loro case.
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